A Trieste una manifestazione pacifica contro il G7 dell’Istruzione si è trasformata in una prova di forza per il ministro dell’Interno Piantedosi
di Luciana Cimino da il manifesto
Gli studenti continuano a sembrare un pericolo per il governo di destra. Ancora una volta una manifestazione pacifica contro il G7 dell’Istruzione in corso a Trieste si è trasformata in una prova di forza per il ministro dell’Interno Piantedosi. Giovedì scorso alcuni studenti sono stati fermati da agenti in borghese e invitati senza motivazione a lasciare la città, dopo un presidio autorizzato in piazza Oberdan. Erano tutti della Rete degli Studenti Medi diretti in auto verso il centro della città per pranzare prima di ripartire.
Secondo il racconto dei manifestanti sarebbero stati seguiti da agenti in borghese che, dopo averli identificati, li avrebbero pedinati fino all’ingresso dell’autostrada. «Un atto inquietante, autoritario che ha travalica la legge e dalla natura spiccatamente politica, una sospensione dello stato di diritto inaccettabile» ha commentato il coordinatore nazionale Uds, Paolo Notarnicola.
Anche la Flc Cgil di Trieste ha parlato di «episodio inquietante». «Chiediamo che le istituzioni competenti territoriali e nazionali facciano chiarezza su quanto accaduto. Vorremmo invece che lo zelo fosse nei confronti di chi commette reato richiamandosi esplicitamente al nazifascismo e non su chi protesta pacificamente per chiedere maggiori investimenti per la scuola e l’università».
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