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Udienze-Scandalo nel CIE Andolfato di Santa Maria Capua Vetere

Riassumiamo l’assurda e scandalosa gestione delle udienze di convalida che si stanno tenendo in queste ore per circa duecento profughi e migranti dal Nord Africa trattenuti nella caserma Ex-Andolfato di Santa Maria Capua Vetere.
Come sapete questa Caserma è stata trasformata in un CIE con un’ordinanza governativa della sera del 21 aprile. Ma i migranti vi sono detenuti in maniera del tutto illegittima, senza un ordine formale di trattenimento e quindi anche senza una convalida di una qualsivoglia autorità giudiziaria, dalla mattina di lunedi 18 aprile (quindi ormai sei giorni fà) e prima ancora erano stati detenuti per altri sei giorni sulla nave militare Excelsior partita da Lampedusa il 12 aprile e trasformatasi in una specie di prigione galleggiante. Per altro non attrezzata al trasporto passeggeri…
Quindi i giudici di pace (dott. Marco Capone e dott.ssa Della Valle) che dalla tarda mattinata di oggi stanno celebrando le udienze di convalida, non hanno evidentemente i termini per confermare il trattenimento dei migranti, essendo abbondantemente trascorso il tempo massimo di 48 + 48 ore previsto dalla normativa.
Questa cosa è stata aggirata con un incredibile imbroglio, ma ancor più con un’incredibile arroganza: la permanenza dei migranti nell’ex-caserma Andolfato dalla mattina di lunedi 18 alla sera di giovedi 21 aprile (quella sulla nave non viene neppure presa in considerazione) non sarebbe stata in forma coatta ma volontaria!! Questo sulla base di un foglio che la croce rossa ha fatto firmare ai migranti all’ingresso nella caserma, in cui “accettavano” quella sistemazione… Ora, a parte che diversi migranti hanno fatto verbalizzare di non aver firmato alcun foglio, è evidente che tale attestato non vale nulla, visto che nessuno può rimettere la disponibilità della propria libertà ad altri. Si trattava semplicemente della disponibilità ad essere alloggiati e non evidentemente “trattenuti”. E qui viene l’assunto più incredibile: “In questi giorni i migranti non sono stati imprigionati, ma semplicemente non hanno mai chiesto di uscire o manifestato tale volontà in qualche modo” !!
Questa incredibile versione (visti i fatti) è stata tranquillamente fatta propria dai giudici di pace, malgrado le proteste degli avvocati e le verbalizzazioni di segno contrario dei migranti. Il meno scorbutico dei due “giudici” ha tranquillamente fatto presente che questi erano gli “ordini” del questore, che “bisogna convalidare tutti”…
Così queste persone costrette in una tendopoli perennemente al sole, che si sono comprensibilmente rivoltate, che hanno riportato trauma cranici e si sono spezzate gambe e braccia lanciandosi da un muro alto sei metri, che sono state inseguite e anche investite dalle volanti, lo avrebbero fatto perchè probabilmente… non amano uscire dalla porta!!
Perchè mai poi la polizia li conteneva nel campo facendo ampio uso di blindati, celere e lacrimogeni e una volta scappati li riprendeva (come dimostrano tante foto e artcoli di giornale, tutte antecedenti alla formalizzazione del CIE e corrispondenti alla fase “volontaria”) non è dato ovviamente saperlo…
E’ una roba incredibile…!
Il funzionario di polizia responsabile del campo e interrogato nell’udienza di convalida ha anche verbalizzato di “non essere informato se i migranti avevano o meno la facoltà di uscire…”
Dulcis in fundo: inizialmente la Questura aveva scelto di datare la notifica del provvedimento di respingimento e del conseguente trattenimento nella struttura alla sera del 21 aprile stesso… ma poichè ora hanno capito che è impossibile completare le convalide stanotte (alle 2 del mattino siamo ancora ad 80 su circa 200) e forse anche per lunedi 25, allora senza farsi problema hanno cancellato a penna e senza mettere alcun timbro la data del 21 aprile dalle notifiche e hanno scritto 23 aprile… Praticamente sarebbero stati avvisati prima i giudici di pace e poi notificati i provvedimenti di trattenimento!?
Naturalmente i verbali di queste udienze saranno usati dagli avvocati in esposti e ricorsi. Ma è altrettando importante dare rilievo pubblico e politico a questa modalità di assoluto e perfino illegale arbitrio con cui sono stati calpestati e raggirati i diritti fondamentali di queste persone in conseguenza di un imprecisato “Stato d’eccezione”.
E cercare di fare in modo che tanti prendano parola per condannare.