Vessazioni, soprusi, violenze: così i poliziotti di Mentone trattano i rifugiati
Un rapporto condotto dal Controllore generale dei luoghi di privazione della libertà denuncia il comportamento degli agenti francesi. Che senza regole li rispediscono a Ventimiglia, in Italia
A Mentone, prima città in territorio francese al confine con l’Italia, la gestione quotidiana dei migranti viene svolta “in condizioni indegne e irrispettose dei loro diritti”: l’accusa alla Polizia francese arriva da un rapporto pubblicato dall’ufficio del Controllore generale dei luoghi di privazione della libertà (Cglpl), autoritòà indipendente francese che con una ispezione a sorpresa ha reso pubblico quello che oggettivamente accade nel primo comune francese una volta superato il confine italiano di Ventimiglia
Il rapporto è duro, parla di agenti francesi che firmano provvedimenti sbrigativi per rimandare i migranti verso il territorio italiano (e in effetti quasi tutti i respingimenti verso la Francia partono da qui), denuncia controlli a pioggia senza l’aiuto di un interprete e senza che i migranti possano avvertire un familiare o essere assistiti da un legale. “I poliziotti di Mentone esercitano pressioni politiche e minacce psicologiche, senza ricordare ai migranti i loro diritti e senza spiegare i provvedimenti adottati”, scrive il controllore generale, Adeline Hazan.
“L’obiettivo” degli agenti francesi, ha denunciato, “è il respingimento del migrante fermato al confine franco-italiano con un unico risultato, garantire che la frontiera sia sigillata nel totale diniego delle regole di diritto”.
La procedura, denuncia l’ente di controllo, si ripete all’infinito: una volta bloccato il migrante, gli agenti compilano parzialmente i moduli, invitandolo a raggiungere l’Italia a piedi oppure caricandolo sul treno regionale, con in mano il foglio del provvedimento di respingimento. I minori non accompagnati, soggetti particolarmente vulnerabili, non godono di un trattamento migliore.
Quando i migranti sono costretti a passare la notte a Mentone, vengono parcheggiati negli uffici della polizia di confine, “insalubri, senza materasso, coperta, cibo ne’ sanitari decenti”, si legge ancora nel rapporto pubblicato sulla stampa d’Oltralpe. La Hazan denuncia anche un caso di violenza fisica su un minore, riscontrato durante la sua missione, e la pressione psicologica esercitata da un poliziotto durante la procedura per verificare la sua età. Dal ripristino dei controlli ai confini interni dell’Ue, a novembre 2015, decine di migliaia di migranti sono stati respinti proprio a Mentone, in maggioranza uomini soli e minori non accompagnati. Nel 2016 la polizia di frontiera francese ha fermato 40 mila persone e nel 2017 i migranti bloccati sono stati un centinaio al giorno.