Zia e Nonno del bambino di Cittadella denunciati per oltraggio e resistenza
- ottobre 12, 2012
- in malapolizia, violenze e soprusi
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Ancora l’enessimo colpo di scena dopo il video choc del minore trascinato brutalmente da agenti in borghese. La questura di Padova ha deciso di passare al contrattacco e denunciare i parenti
La zia e il nonno materni del bambino di 10 anni prelevato nei giorni scorsi dalla sua scuola a Cittadella su ordine del tribunale dei Minori di Venezia sono stati segnalati dalla questura di Padova alla magistratura: le ipotesi di reato sono oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e inosservanza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria. Secondo fonti investigative, a disposizione dei magistrati c’è anche un secondo video che dovrebbe aiutare a chiarire la vicenda.
Il sottosegretario De Stefano ha inviato un’informativa alla camera per chiarire la vicenda: La madre del bambino prelevato dalla polizia dalla scuola elementare di Cittadella, in provincia di Padova, in altre due episodi aveva impedito l’esecuzione del provvedimento dei magistrati che prevede l’allontanamento del minore dall’ambiente materno. Dall’altro lato il bambino ha opposto una “reazione energica” che è sfociata “in manifestazioni a carattere violento anche nei confronti del genitore e degli operatori”. L’indagine interna chiarirà con “obiettività” ciò che è accaduto e il perché di un “comportamento che non è sembrato adeguato rispetto a un contesto ambientale difficile e ostile”. Ma “la scena del trascinamento richiede che, come già ha fatto il capo della polizia Manganelli, vengano espresse le scuse del governo”. Così il sottosegretario all’Interno, Carlo De Stefano, ricostruisce la vicenda del bimbo di Padova, dopo il video shock fatto dai familiari della madre con immagini che – come ha ribadito oggi da Palermo lo stesso ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri – “sono drammatiche, comunque turbano molto perché vedere un bambino trascinato così è una cosa che colpisce molto e fa male vedere che accadono fatti di questo genere”. Poi ha aggiunto: “Il capo della Polizia ha aperto un’inchiesta per conoscere bene i fatti di questa vicenda che ha molto colpito l’emotività. Prima di parlare su questa vicenda voglio aspettare di sapere bene tutto. Di tutto questo l’unica vittima e’ il bambino. Ma chi ha chiesto le dimissioni del questore di Padova probabilmente non capiva di cosa stava parlando”. Il ministro ha infine sottolineato: “C’è un video, e’ vero, ma non conosciamo il pregresso ne’ il contesto. Lasciamo che la magistratura faccia la sua parte e la polizia la sua inchiesta”.
Avvocato della madre: Leonardo, Andrea Coffari presidente del Movimento per l’infanzia, lancia un’appello a nome della sua assistita: “Se siamo un paese civile liberiamo il bambino. Ridiamogli la sua casa, la sua scuola, poi discuteremo a bocce ferme”. Coffari da anni impegnato con la sua associazione a sostegno dei minori, fa sapere che denuncerà il consulente tecnico legale della Procura, Rubens De Lorenzo che ha stilato la perizia in cui indica che il piccolo soffrirebbe di Pas (Sindrome di alienazione parentale) e di avere “già presentato ricorso presso la Corte di Cassazione e al Tribunale dei Minori di Venezia” contro il provvedimento dei giudici. Controversa, sarebbe secondo l’avvocato, la pertinenza di diagnosi di Pas, un disturbo della personalità, prosegue “che le Lobby stanno cercando di far classificare ma che a settembre è stata rifiutata”.
fonte: il manifesto
Ascolta le interviste rilasciate a Radio Onda d’Urto da Emanuele Colla, assistente sociale che dal 2005 lavora al servizio tutela minori presso la fondazione servizi integrati gardesani distretto 11 del Garda e Italo di Sabato, dell’osservatorio sulla repressione (Ascolta)
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